martedì 8 ottobre 2013

LA BICICLETTA VERDE


Film - Regia: Haifaa al-Mansour - Arabia Saudita - 2012

"La bicicletta verde"è un'opera  di grande importanza essendo il primo film realizzato in Arabia Saudita,un Paese dove non esistono sale cinematografiche e in cui la legge islamica è particolarmente repressiva nei confronti delle donne.Fattore rilevante è che il film è sceneggiato e diretto da una donna:Haifaa al-Mansour.Dunque uno sguardo sulla condizione della donna sotto la legge islamica da parte di una donna.La trama del film,per noi occidentali,è semplicissima se non banale:una ragazza adolescente, tanto intelligente quanto determinata nell'ottenere ciò che desidera,lotta per conquistare i suoi spazi di autonomia e per realizzare un suo sogno - possedere una bicicletta- per poter gareggiare con un un ragazzino conosciuto per strada.Il problema è che alle donne non è permesso nè andare in bicicletta nè guidare un'auto,perciò Wadjda è costretta a lottare per poter guadagnare i soldi per acquistare l'oggetto dei suoi desideri.Vende alle compagne braccialetti da lei realizzati,favorisce incontri "clandestini" tra fidanzati dietro pagamento,e quando la scuola bandisce un concorso sulla conoscenza e la recita del Corano,il cui primo premio è un'ingente somma di denaro,non esita ad impegnarsi a fondo pur di ottenere ciò che vuole.Il risultato sarà positivo poichè otterrà l'ambito premio,ma ben presto si trasformerà in una delusione quando la preside della scuola devolverà la somma in beneficenza.Sarà la madre,delusa da un marito che sta per sposare un'altra donna,a coronare il sogno dalla ragazza:con grande sacrificio,regalerà alla figlia la bicicletta.Girato nei sobborghi di Riyadh,il film evedenzia le contraddizioni della società islamica:la madre di Wadjda in casa è una donna moderna,quando esce si copre il volto per non essere guardata da altri uomini;la maestra di scuola,severissima nell'osservanza formale delle leggi coraniche,calza scarpe con i tacchi alti;la preside intransigente e apparentemente integerrima,riceve in casa un amante e ne denuncia l'intrusione in casa come ladro ecc.La ragazza protagonista del film è,nel suo piccolo,una ribelle:ascolta canzoni d'amore ad alto volume,calza scarpe sportive di gomma,rifiuta di coprirsi il capo,e si seve proprio di una gara sul Corano,simbolo della repressione per ottenere un oggetto che la religione le proibisce di usare.Una rivoluzione semplice,la ragazza non ha ideologie,agisce spontaneamente,non accetta ciò che non capisce.Girato realisticamente,senza effetti speciali o particolari virtuosismi registici,trova la sua forza nell'atto di denuncia dell'assurdità di una società che accetta in modo passivo ogni forma di repressione e di discriminazione.





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